Per legge esiste un tasso di interesse massimo consentito che gli istituti di credito possono applicare sui finanziamenti, definito tasso soglia anti-usura. Il tasso soglia viene pubblicato ogni tre mesi dalla Banca d’Italia nella cosiddetta tabella tassi soglia. Se il tasso del contratto supera questa soglia, scatta la fattispecie di usura bancaria. La premessa conferma l’ordinanza n. 18664 del 2022, della Corte di Cassazione, che ha stabilito che se il TAE (il tasso annuo effettivo globale) applicato da una banca o finanziaria supera la soglia di legge ed è quindi usurario, il contratto di finanziamento è nullo. In questi casi, la banca risponde penalmente del reato di usura e deve restituire le somme al cliente. Se il tasso usurario è accertato, il cliente non deve restituire alla banca neanche un centesimo perché il contratto è da considerarsi come non fatto.
Cos’è il tasso usurario e come si calcola
La legge stabilisce un tasso di interesse massimo per ciascuna tipologia di finanziamento, prestito personale, leasing, mutuo. Ogni cliente di banca o finanziaria in preda al dubbio, può verificare se il tasso di interesse applicato al finanziamento ricevuto è usurario oppure no. Si può procedere alla verifica seguendo le istruzioni elencate al punto successivo per poi, in caso positivo, richiedere il riequilibrio dei rapporti bancari con la consulenza per il contenzioso bancario
Ecco come verificare se il tasso applicato dalla banca è usurario
Confrontando il TAEG del contratto con il TEGM di riferimento aumentato di un quarto e 4 punti percentuali, tutti sono in grado di verificare se il tasso applicato è usuraio oppure no. Il TEGM ovvero Tasso Effettivo Globale Medio previsto dipende dallo specifico tipo di finanziamento, come ad esempio prestito personale, mutuo, leasing. Per verificare i tassi soglia su finanziamento ricevuto, basta andare sul sito della Banca di Italia nella sezione Trasparenza Bancaria, dove è pubblicata ogni 3 mesi la tabella dei tassi soglia anti-usura.
La legge prevede che sia automaticamente nullo il contratto con tasso usuraio. Cosa dice la Corte di Cassazione
A riprova del fatto che il contratto con tasso usurario è nullo, la Cassazione ha stabilito che se nel contratto di prestito non è indicato il Tasso Effettivo Globale Medio (TEGM) il finanziamento va considerato nullo. Infatti senza il TEGM non si può verificare se il tasso applicato è troppo alto e supera la soglia di usura e quindi il contratto è nullo in partenza. In questi casi il cliente può chiedere il rimborso di tutte le rate e gli interessi pagati.
Quindi ricapitolando:
- Se il TAE del prestito supera il tasso soglia usura contratto è nullo e il cliente non deve restituire nulla alla banca;
- Se nel contratto non è indicato il TEGM non si può fare il confronto con la soglia usura e il contratto è nullo lo stesso. Il cliente in questi casi può chiedere indietro tutte le rate e gli interessi già versati alla banca su finanziamento considerato illegale.
L’ordinanza della Corte di Cassazione fa chiarezza, quindi, e rafforza i diritti dei clienti contro le banche che applicano interessi eccessivi. Sicché quando vengono accertati interessi usurari, il contratto di finanziamento è nullo e il cliente non deve restituire il capitale ricevuto, e può chiedere indietro tutte le rate e gli interessi già corrisposti.
Cosa fare in caso di interesse usurario accertato e fino a quanto tempo serve per contestare un tasso usuraio
I documenti da produrre per la contestazione del tasso usurario sono:
- Il contratto di finanziamento;
- Le tabelle TEGM pubblicate dalla Banca d’Italia.
La contestazione si può fare entro 5 anni dalla data di pagamento delle singole rate tramite l’Arbitro Bancario, ma è meglio verificare formalmente il contratto con una consulenza bancaria e procedere poi legalmente, per non rischiare di rendere vana la contestazione e non ricevere indietro i soldi versati. L’assistenza per la consulenza sull’usura bancaria e ha un costo che dipende dalla complessità del caso e che ha una tariffa di partenza di 1000€ circa.
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